Per Gonde
Credevo che l’Italia avesse raggiunto i livelli più bassi della politica con Tangentopoli, avevo dimenticato il detto “al peggio non c’è mai fine” e infatti è arrivato lei, lei che con una laurea in Giurisprudenza invece di fare il lavoro per cui ha studiato rischiando in prima persona ha deciso di fare ‘o professore. Certo, perché rischiare con una P.Iva in uno studio privato quando si può fare il dipendente senza rischi? Lei che a parte, forse, qualche lavoretto in tempo di studi, non ha la più pallida idea di cosa voglia dire andare ogni giorno a conquistare clienti per avere un reddito e mantenere la famiglia, lei che tratta i piccoli imprenditori nel puro stile del suo partito di appartenenza considerandoli evasori, dimenticando che quegli evasori sono quelli che pagano il suo stipendio, quello dei dipendenti pubblici e anche i contributi per la pensione dei timbratori seriali in mutande dei cartellini d’ingresso in ufficio, lei che non lavora con il favore delle tenebre ma i suoi DPCM li firma di notte, lei che tiene in scacco un paese con una pandemia gonfiata per non perdere la sua poltrona, lei che permette che i tamponi ripetuti in caso di positività vengano conteggiati come nuovi casi, lei che si associa a chi dice che i positivi asintomatici sono malati, lei che prende ordini da non so chi per fare di questo paese il più grande esperimento psicologico per vedere quanto si possa opprimere la gente. Io non riesco proprio ad ascoltarla quando parla perché mi ricorda un abusatore di liquidi graduati, tanto trascina la lingua. Lei che insieme ai suoi accoliti pavoneggiate la parola “onestà” dimenticando quella che più vi manca, quella intellettuale.
Le chiederei di andarsene a casa dimettendosi ma non possiede la qualità più necessaria per farlo: la dignità.